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Chirurgia estetica

Mastoplastica riduttiva

Le donne che hanno un notevole volume mammario hanno un seno pendulo e cadente; spesso accusano disturbi alla colonna vertebrale determinati dall’eccessivo peso delle mammelle; possono avere irritazioni cutanee ed è molto frequente che i reggiseni indossati lascino dei veri e propri solchi sulle spalle.

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In casi del genere l’indicazione è l’intervento di riduzione mammaria, tecnicamente definito mastoplastica riduttiva. L’operazione prevede la rimozione della cute, del tessuto adiposo e ghiandolare in eccesso, rendendo il seno più piccolo, leggero e sodo. Anche l’areola viene ridotta per raggiungere l’obiettivo finale che è quello di restituire alla paziente un seno di forma migliore proporzionato alla sua figura corporea.

L’intervento di mastoplastica riduttiva è un intervento importante che andrebbe eseguito soltanto da chirurghi plastici qualificati ed esperti; prevede una procedura lunga e come tutti gli interventi presenta complicanze generiche e specifiche associate ad esso. Tra le complicanze generiche ricordiamo: sieromi, ematomi, infezioni. Tra quelle specifiche: la riduzione o perdita di sensibilità del complesso areola-capezzolo.
Alla mastoplastica riduttiva residuano cicatrici permanenti che vengono coperte da un reggiseno o da un costume da bagno. La loro evidenza è legata alle proprietà soggettive di cicatrizzazione e non è predittibile se non per grandi linee. (Ad esempio le fumatrici cicatrizzano peggio, così come le donne di carnagione troppo chiara o di colore).

Le tecniche di riduzione mammaria sono molteplici; tutte si prefiggono di garantire la vitalità al complesso areola-capezzolo e di restituire un contorno adeguato al seno. La cicatrice è in genere a forma di “T” invertita. Circonda cioè l’areola, scende poi verticalmente verso il basso e risale quindi orizzontalmente lungo le curve naturali della mammella. Si può talvolta associare la liposuzione per rimuovere il tessuto adiposo soprattutto dai quadranti esterni. L’intervento dura circa tre ore. Generalmente vengono sistemati tubicini di drenaggio che vengono rimossi dopo 48 ore. Un bendaggio modicamente compressivo viene lasciato per i primi due giorni.
I differenti aspetti dell’intervento vanno approfonditamente esaminati caso per caso e discussi con il chirurgo in sede di consultazione.

L’intervento di riduzione mammaria viene eseguito in Anestesia Generale.

Dopo l’intervento è lecito attendere la comparsa di un edema che tende a scomparire in 4-6 settimane. Il dolore è molto modesto, ben controllabile con i farmaci e lascia rapidamente il posto ad un fastidio. Il bendaggio post-operatorio viene sostituito in seconda giornata da un reggiseno conformato che viene indossato per circa quattro settimane.
I primi punti di sutura vengono rimossi in settima giornata, gli ultimi in terza settimana. La normale attività può essere ripresa in terza giornata. L’attività fisica forzata (ginnastica, sport vari,…) viene interrotta per quattro settimane.

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